martedì 6 ottobre 2020

Johann Heinrich Pestalozzi

  Johann Heinrich Pestalozzi

1. Gli esordi 
Johann Heinrich Pestalozzi nacque a Zurigo nel 1746. Fu allevato dalla madre, la domestica e il nonno paterno. Nel 1769 fondò, assieme ad Anna Schuttes, l’impresa agricola di Neuhof, ossia un istituto per ragazzi poveri. Tale istituto forniva ai ragazzi delle nozioni elementi di lettura e scrittura e
l’apprendimento di un mestiere. In seguito Pestalozzi sviluppò una personale teoria educativa basandosi sul pensiero di Rousseau. 
Tra il 1781 e il 1785 uscì il suo romanzo pedagogico “Leonardo e Gertrude”. Si tratta di una storia basta di una collettività in un paese di campagna ed è un allegoria della società di quel tempo. Tutti i personaggi, infatti, rispecchiano un significato pedagogico attributo alla società del 1700/800.

2. Il ruolo centrale della madre
Una caratteristica importante di Pestalozzi è il ruolo che diede alla madre. Egli invertì la scala dei valori ed esaltò la madre come educatrice e forza dei sentimenti. Anche i padri, i maestri e gli educatori dovevano rapportarsi con i bambini in modo affettuoso. Era importante il legame madre e figlio, per far sì che il figlio avesse una persona sicura e fidata. La madre diventava un modello morale per il figlio che era per lui un esempio da seguire. 
Pestalozzi era contro i brefotrofi in quanto si trattasse di luoghi privi di core materno: le ragazze madri dovevano essere tutelate dallo Stato per far sì che non siano costrette ad abbandonare i loro figli in un istituto.



3. L'educazione morale e religiosa del popolo
Una necessità secondo Pestalozzi era l’educazione del popolo. Egli riteneva che l’uomo alla nascita non possedeva alcuna morale, ma che l’avrebbe acquisita attraverso una buona educazione. Il raggiungimento della perfezione etica è lo scopo dell’educazione, che è quindi morale. L’educazione di Pestalozzi si basava su una concezione romana: una pedagogia dell’amore e dell’esempio che faceva intuire il bene già ai più piccoli. La pedagogia di Pestalozzi si basava sullo sviluppo di tutte le facoltà umane, ossia intelligenza (mente), volontà (cuore) e capacità manuale (mano). Egli dava il primato al cuore, ossia all’educazione morale, il cui fine era il perfezionamento etico. Nella didattica di Pestalozzi era fondamentale l’intuizione che veniva applicata principalmente nella matematica. 


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