lunedì 14 ottobre 2019

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini (abbastanza ovvio)
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo.

Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista, non solo in lingua italiana, ma anche friulana.

Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria sessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.

La Meglio Gioventù

La meglio gioventù è un film del 2003, diretto da Marco Tullio Giordana. Racconta trentasette anni di storia italiana, dall'estate del 1966 fino alla primavera del 2003, attraverso le vicende di una famiglia della piccola borghesia romana.

Il titolo della pellicola è ispirato alla omonima raccolta di poesie pubblicata nel 1954 da Pier Paolo Pasolini. 






TRAMA


La meglio gioventù è una saga familiare che si dipana dall'Italia del 1966 a quella del 2003. La pellicola narra la storia di una famiglia di Roma, i Carati, concentrandosi principalmente sulle figure dei due fratelli Matteo e Nicola. In essa vengono documentate pressoché tutte le fasi della loro vita, dal loro viaggio nel fiore della loro giovinezza, negli anni della contestazione e della controcultura, agli anni della maturità nel 2000. Fra i temi centrali del film vi sono l'interazione fra la sfera personale e quella politica, l'analisi storica dei periodi considerati ed il tema del bivio (si sottolinea come anche i piccoli eventi della vita possano diventare punti di svolta per scelte più importanti nel futuro, nelle sue certezze ed ucronie).




CRITICA

l film è stato un eccellente successo di critica e ha ricevuto valutazioni molto elevate anche da testate online internazionali: l'aggregatore di recensioni online Rotten Tomatoes ha registrato infatti un punteggio di 94% per la critica (su una base di 63 recensioni specialistiche) e 98% per il pubblico (su una base di 7726 voti). IMDb ha registrato una valutazione media di 8.5/10 per il film di Giordana[3]. Infine il sito Metacritic ha registrato una valutazione di 8.9/10 per la critica (basato su 28 recensioni specialistiche) e di 8.8/10 per il pubblico (basato su 145 recensioni)[4].


domenica 29 settembre 2019

Riforma del cristianesimo (Pedagogia)



Nella prima metà del cinquecento l’Europa fu percorsa da numerosi fermenti che puntavano a riforma cattolica, iniziò ben prima dello scisma di Lutero. Occorreva combattere l’ignoranza religiosa, il male morale e l’incertezza dottrinale.



Nel 1545 quando fu convocato il Concilio di Trento la spaccatura interna alla cristianità si era ormai avvenuta.Il concilio si cessò di esistere con l’approvazione di una serie di decreti dogmatici e disciplinari, che riaffermarono le verità della fede cattolica, ristabilendo la saldezza della dottrina. Il Concilio di Trento affermò che la sola fede non salva l’essere umano ma occorrono anche le opere. E’ quindi necessario operare bene nel mondo: l’essere umano coopera quindi alla Grazia (amore gratuito di Dio).

I GESUITI: LA NASCITA DELL’ORDINE

Durante i decenni della riforma cattolica sorsero nuovi ordini religiosi, orientati principalmente all'educazione. Una delle comunità che fu quasi simbolo della chiesa fu la Compagnia di Gesù fondata da Ignazio di Loyola. Lo scopo iniziale era quello di un opera di cattolicizzazione del mondo. Le caratteristiche principali dei gesuiti erano la mobilità e la profonda cultura.

LA RATIO STUDIORUM
I gesuiti si interrogarono su quale programma scolastico fosse migliore e per stabilirlo avviarono una serie di sperimentazioni. Nel 1599, dopo cinquantanni di prove continue, giunsero a codificare nella Ratio Studiorum il loro modello definitivo di studi. La Ratio Studiorum potrebbe essere paragonata ad una legge scolastica che disciplinava i collegi gesuitici dotandoli di un piano di studi e di regole identici in ogni luogo. Il collegio era una scuola transnazionale e la lingua unica era il latino, parlato da studenti e professori. La Ratio Studiorum era un ampio documento in trenta capitoli, che definiva le regole che dovevano seguire i superiori, i professori e  gli alunni, nonché gli orari, i programmi la didattica e le norme di comportamento. La struttura scolastica era piramidale e prefigurava quella che in seguito sarebbe stata assunta dallo stato.
L’ordinamento degli studi stabilito dalla ratio studiorum prevedeva tre corsi successivi:

-il corso umanistico: tra i 10 e i 12 anni, si articolava in tre anni di grammatica, uno di umanità e uno di retorica;
-triennio filosofico: paragonabile al triennio del liceo classico;
-quinquennio di teologia: corso paragonabile ad un corso universitario, era riservato a coloro che volevano entrare a far parte dell’ordine e prevedeva lo studio di scritture sacre.

LE NOVITA’ DIDATTICHE
Le novità che furono introdotte nella Ratio Studiorum furono:
-divisione degli alunni in classi in base all’età;
-attenzione alla gradualità dell’insegnamento;
-presenza di un solo docente per classe;
-introduzione di esami di passaggio da un livello a quello successivo;
-regolamentazione di premi e punizioni;
-obbligo d’uso della lingua latina
-addestramento alla memoria tramite l’uso della ripetizione, composizione scritta e la discussione pubblica;
-allenamento a superare la timidezza grazie alla partecipazione a messe in scena teatrali;
-esercizio della pietà e della carità.

Sigmund Freud ( Psicologia)

LA PSICOANALISI E L’INCONSCIO

-procedimento per l’indagine di processi mentali;
-metodo terapeutico per la cura delle nevrosi;
-disciplina scientifica, ovvero un insieme di teorie psicologiche.
Freud evidenziò che lo sviluppo dell’uomo è determinato da pulsioni e da elementi inconsci, mettendo quindi in guardia da un eccessivo affidamento sulla ragione e sostenendo che dietro a comportamenti apparentemente razionali ci sono elementi di cui non siamo consapevoli che esercitano forza e influenza. Egli individua le fasi dello sviluppo comuni a tutti gli esseri umani. Ogni individuo però attraversa queste fasi in modo diverso e personale.
L’inconscio è quindi una forza impersonale che da origine a motivazioni e comportamenti, le cui radici sono da ricercare nell'infanzia.


L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
Freud fu conosciuto dal grande pubblico tramite il testo “l’interpretazione dei sogni”. Questo libro preannunciava un nuovo modo di vivere l’umanità, un modo psicologico, interpersonale e non sottoposto a giudizi moralistici. Da questo testo traspaiono tutte le nuove tendenze emergenti: separazione fisica dell’individuo dal suo tempo e spazio, nuova ammissibilità della scarica istintuale, forza esplosiva della sessualità e la costruzione di complessi mondi interiori non più riproducenti una realtà esterna.
L’analisi di Freud tende a mettere in luce che i sogni, le dimenticanze, i lapsus sono comuni nella quotidianità sia dell’individuo sano sia del nevrotico. Al sogno viene infatti assegnato un ruolo fondamentale per l’esplorazione dell’inconscio, perché attraverso l’analisi di esso si può cogliere il significato e renderlo comprensibile. Il sogno è dunque il risultato di un compromesso: cerca di soddisfare i desideri inconsci ma li trasforma per non renderli riconoscibili e farli accettare dalla realtà.
La trasformazione del contenuto latente in contenuto manifesto avviene attraverso il lavoro onirico. Una delle tecniche usate è la condensazione, ossia il collegamento di elementi che nello stato di veglia risultano slegati. Elementi simili vengono raggruppati in uno solo, sulla base di somiglianze o comunanze. Nel sogno non sono rappresentati in modo manifesto i contenuti più importanti: per esempio un individuo o un oggetto sognato ne rappresentano un altro, collegato al nostro desiderio represso. Nei sogni si possono trovare dei simboli che riportano ad uno psichismo (insieme delle funzioni psichiche di un individuo) che va oltre all'esperienza individuale, ma si collega all'esperienza umana in generale.
L’analisi del sogno permette dunque di risalire ai contenuti latenti, consentendo di arrivare, attraverso le libere associazioni ai desideri inconsci e ai traumi infantili rimossi.

LA TEORIA SESSUALE E LO STUDIO DELLE NEVROSI
Ne “i tre saggi sulla teoria sessuale” Freud espone la sua concezione della sessualità infantile e dello sviluppo individuale. Questa concezione suscitò uno scandalo inquanto egli riteneva esistesse nel bambino una pulsione sessuale fin dal suo stato infantile . Il bambino attraversa varie fasi che terminano con il raggiungimento della genitalità adulta.
Le fasi sono:
-DALLA NASCITA AD UN ANNO CIRCA: fase orale (il bambino trae piacere dalla zona della bocca e la suzione è l'attività centrale;
-1/3 ANNI CIRCA: fase anale (il bambino trae piacere dalla zona intorno all'ano; le attività più interessanti sono espellere e trattenere);
-3/6 ANNI CIRCA: fase fallica (l'attenzione per i bambini di entrambi i sessi è incentratapene, si verificano le prime attività di autoerotismo. In questo periodo ha luogo il complesso edipico);
-7/11 ANNI CIRCA: latenza (i bisogni sessuali apparentemente si sopiscono momentaneamente e i bambini dirigono l'energia psichica in attività sociali);
-ADOLESCENZA/ETA' ADULTA: fase genitale (nella pubertà si risvegliano le pulsioni sessuali; i genitali sono la fonte di sensazioni piacevoli. Si sviluppa la sessualità genitale adulta, la ricerca della soddisfazione sessuale avviene attraverso rapporti eterosessuali).
Il passaggio da una fase all'altra comporta una maturazione che implica sia aspetti biologici che psicologici. Tali passaggi possono non verificarsi in modo completo oppure possono esserci delle regressioni: l’individuo non ha trovato la dovuta soddisfazione in uno degli stadi precedenti e quindi regredisce in tale stadio per ottenere la soddisfazione mancante. In altri casi, la persona può essersi sentita totalmente appagata in una fase tanto da rimanere fissata. La regressione e la fissazione spiegano il fenomeno delle perversioni sessuali, ovvero comportamenti che realizzano il piacere secondo modalità non accettate socialmente come ad esempio il feticismo, il masochismo e il sadismo.
La nevrosi invece indica l’atteggiamento opposto alla perversione: il nevrotico non soddisfa i suoi desideri pulsionali, ma bensì li rimuove. Freud inizialmente pensa che all'origine delle nevrosi ci sia sempre un trauma di origine sessuale, in seguito però abbandona questa teoria perché si accorge che spesso tali racconti sono prodotti dalla fantasia  e non da esperienze realmente accadute. Fino agli anni venti del novecento, la teoria freudiana focalizza la sua attenzione sulla ricerca del piacere e sulla centralità della sessualità: sono le pulsioni libidiche a muovere il comportamento umano.
Attorno al 1920 Freud ipotizza l’esistenza di due tipi di pulsioni originarie: Eros (pulsioni libidiche) che mirano alla vita e alla sua conservazione e Thanatos (pulsioni di morte) che si manifestano nei comportamenti autodistruttivi e aggressivi.