domenica 29 settembre 2019

Riforma del cristianesimo (Pedagogia)



Nella prima metà del cinquecento l’Europa fu percorsa da numerosi fermenti che puntavano a riforma cattolica, iniziò ben prima dello scisma di Lutero. Occorreva combattere l’ignoranza religiosa, il male morale e l’incertezza dottrinale.



Nel 1545 quando fu convocato il Concilio di Trento la spaccatura interna alla cristianità si era ormai avvenuta.Il concilio si cessò di esistere con l’approvazione di una serie di decreti dogmatici e disciplinari, che riaffermarono le verità della fede cattolica, ristabilendo la saldezza della dottrina. Il Concilio di Trento affermò che la sola fede non salva l’essere umano ma occorrono anche le opere. E’ quindi necessario operare bene nel mondo: l’essere umano coopera quindi alla Grazia (amore gratuito di Dio).

I GESUITI: LA NASCITA DELL’ORDINE

Durante i decenni della riforma cattolica sorsero nuovi ordini religiosi, orientati principalmente all'educazione. Una delle comunità che fu quasi simbolo della chiesa fu la Compagnia di Gesù fondata da Ignazio di Loyola. Lo scopo iniziale era quello di un opera di cattolicizzazione del mondo. Le caratteristiche principali dei gesuiti erano la mobilità e la profonda cultura.

LA RATIO STUDIORUM
I gesuiti si interrogarono su quale programma scolastico fosse migliore e per stabilirlo avviarono una serie di sperimentazioni. Nel 1599, dopo cinquantanni di prove continue, giunsero a codificare nella Ratio Studiorum il loro modello definitivo di studi. La Ratio Studiorum potrebbe essere paragonata ad una legge scolastica che disciplinava i collegi gesuitici dotandoli di un piano di studi e di regole identici in ogni luogo. Il collegio era una scuola transnazionale e la lingua unica era il latino, parlato da studenti e professori. La Ratio Studiorum era un ampio documento in trenta capitoli, che definiva le regole che dovevano seguire i superiori, i professori e  gli alunni, nonché gli orari, i programmi la didattica e le norme di comportamento. La struttura scolastica era piramidale e prefigurava quella che in seguito sarebbe stata assunta dallo stato.
L’ordinamento degli studi stabilito dalla ratio studiorum prevedeva tre corsi successivi:

-il corso umanistico: tra i 10 e i 12 anni, si articolava in tre anni di grammatica, uno di umanità e uno di retorica;
-triennio filosofico: paragonabile al triennio del liceo classico;
-quinquennio di teologia: corso paragonabile ad un corso universitario, era riservato a coloro che volevano entrare a far parte dell’ordine e prevedeva lo studio di scritture sacre.

LE NOVITA’ DIDATTICHE
Le novità che furono introdotte nella Ratio Studiorum furono:
-divisione degli alunni in classi in base all’età;
-attenzione alla gradualità dell’insegnamento;
-presenza di un solo docente per classe;
-introduzione di esami di passaggio da un livello a quello successivo;
-regolamentazione di premi e punizioni;
-obbligo d’uso della lingua latina
-addestramento alla memoria tramite l’uso della ripetizione, composizione scritta e la discussione pubblica;
-allenamento a superare la timidezza grazie alla partecipazione a messe in scena teatrali;
-esercizio della pietà e della carità.

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